Può succedere che il risultato di un filler non sia quello sperato. Oppure, può capitare che le sostanze del filler comincino a “spostarsi” e invadere spazi indesiderati. Alcune volte, il filler va rimosso perché provoca o sta per provocare danni alla salute. Ci sono anche casi in cui, semplicemente, non ci si sente più a proprio agio con l'aspetto ottenuto dopo il filler e si desidera tornare indietro.

Nella nostra clinica estetica è possibile arginare i danni prodotti dai filler di acido ialuronico, grazie all'utilizzo di un enzima capace di “sciogliere” la sostranza iniettata. L'enzima in questione è la ialuronidasi.

Come agisce la ialuronidasi

La ialuronidasi è un enzima idrolitico che serve a degradare l'acido ialuronico. Nello specifico, la ialuronidasi rompe i legami chimici dell'acido ialuronico, frammentando la sua struttura polimerica in componenti più piccoli. Questo processo rende l'acido ialuronico meno viscoso e solubile.

Quando il filler di acido ialuronico viene degradato dalla ialuronidasi, il gel che fornisce volume e struttura sotto la pelle si dissolve. Questo porta a una riduzione immediata del volume nelle aree trattate. La sostanza disciolta viene poi eliminata in autonomia dall'organismo.

Quando bisogna rimuovere il filler

Diversi sono i casi in cui può sorgere la necessità di rimuovere il filler o di intervenire su di esso. Tra i casi più comuni abbiamo:

  • Occlusione vascolare: l'acido ialuronico viene accidentalmente inoculato in un'arteria. Tale evento va trattato immediatamente, onde evitare necrosi dei tessuti.
  • Eccessivo quantitativo o dislocamento del filler: spesso causato da una scarsa tecnica di iniezione o da una sbagliata scelta del prodotto per una particolare area.
  • Noduli granulomi: accumuli di acido ialuronico che possono apparire anche diversi mesi dopo il trattamento iniziale.
  • Effetto Tyndall: si riferisce alla colorazione bluastra che può esser osservata dopo le iniezioni di acido ialuronico. Questa condizione è purtroppo legata al posizionamento troppo superficiale del gel di acido ialuronico o all'uso di un prodotto inappropriato per l'area trattata.

Come si esegue la riparazione dei danni da filler

La procedura inizia con una valutazione iniziale, durante la quale il medico estetico esamina attentamente l'area trattata con il filler e discute con il paziente i problemi riscontrati. Viene raccolta una dettagliata anamnesi medica del paziente, per identificare eventuali allergie, condizioni di salute preesistenti e precedenti trattamenti estetici. Alcune volte, in questa fase vengono svolte delle ecografie per valutare lo stato della pelle a livello sottocutaneo o per individuare eventuali accumuli non visibili ad occhio nudo. Dopo le analisi, il medico spiega il funzionamento della ialuronidasi, i possibili effetti collaterali e definisce il piano di trattamento, incluso il numero di sedute necessarie.

La pelle nell'area da trattare viene pulita accuratamente per prevenire infezioni e, in alcuni casi, può essere applicata una crema anestetica per ridurre il fastidio durante le iniezioni. Il medico prepara la ialuronidasi, diluendola alla concentrazione appropriata per il trattamento specifico.

Utilizzando aghi sottili, la ialuronidasi viene iniettata direttamente nelle aree dove è presente il filler di acido ialuronico. Le iniezioni sono effettuate con precisione per assicurare la distribuzione uniforme dell'enzima. Dopo le iniezioni, il medico può eseguire un massaggio leggero sulla zona trattata per aiutare la distribuzione della ialuronidasi e facilitare la degradazione del filler.

Il medico osserva la reazione della pelle per alcuni minuti per valutare l'effetto immediato della ialuronidasi e assicurarsi che non ci siano reazioni avverse immediate. Vengono applicati prodotti lenitivi e antinfiammatori per ridurre eventuali arrossamenti o gonfiori.

Dopo qualche giorno, il paziente torna per una visita di controllo, durante la quale il medico valuta i risultati ottenuti e decide se siano necessarie ulteriori iniezioni di ialuronidasi.

Di solito non sono richiesti cicli ripetitivi ma può capitare di dover ricorrere a più di una puntura per ripristinare il tessuto allo stato naturale. Gli effetti non sono immediatamente visibili ma con l'andare dei giorni il corpo assorbirà le sostanze del filler, tornando alla sua originaria forma.

 

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